I fumi provenienti dalle stampanti 3D |
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Le stampanti tridimensionali o 3D stanno diventando sempre più popolari man mano che i progressi tecnologici e i costi diminuiscono. Oggi, le stampanti 3D possono essere trovate ovunque, dai laboratori di ricerca, alle scuole, all'università, e anche nelle case di persone appassionate di tecnologia.
Man mano che questi dispositivi diventano più comuni, sono state sollevate preoccupazioni sulle sostanze chimiche, in particolare i composti organici volatili (COV) e le particelle ultrafini che vengono emesse durante il loro utilizzo. Nel 2017 uno studio americano ha rivelato che i quattro filamenti più comuni emettono tutti composti organici volatili (COV) anche a temperature inferiori alla temperatura di stampa. In particolare stiamo parlando di:
Durante la stampa poi oltre a grandi quantità di composti organici volatili (COV) c'è la diffusione di particelle ultrafini, cioè, particelle inferiori a 100 nm . Tutto ciò può portare all'aggravamento dell'apparato respiratorio, per le persone già sensibilizzate. Per l'uso domestico una buona pratica per l'utilizzo di stampanti 3D è una buona ventilazione della stanza. L'ideale sarebbe avere una separazione fisica della stampante in un ambiente isolato. Ad esempio si può pensare di posizionare la stampante in un piccolo locale dotato di finestra sempre aperta.
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Ultimo aggiornamento Lunedì 11 Settembre 2023 10:13 |