Il litio è un componente essenziale delle batterie per veicoli elettrici e per i sistemi di accumulo delle rinnovabili, al punto da essere stato classificato come materia prima critica da parte della UE. C'è una opportunità. Con la geotermia è possibile estrarre questo prezioso metallo dal sottosuolo con impatti modesti sull'ambiente, garantendo al nostro Paese autonomia e sicurezza e scongiurando una dipendenza eccessiva da altri Paesi. Come fare nel dettaglio?
Il litio è il 25° elemento chimico per abbondanza nella crosta terreste. Solitamente, si trova in piccole quantità in minerali come graniti, apliti e pegmatiti. Ad oggi, le risorse di litio più sfruttate vengono da rocce dure (graniti, apliti, pegmatiti), ma soprattutto dai Salar, le enormi distese di sale formatesi per evaporazione di laghi salati. Per intenderci, parliamo dei deserti salati in Cile, Bolivia e Argentina. Le metodologie classiche di estrazione e lavorazione del litio sono molto impattanti a livello ambientale: le miniere sono generalmente a cielo aperto, e per estrarre il litio dai Salar si spreca una quantità enorme di acqua. Ma il litio geotermico è una soluzione decisamente più amica dell'ambiente. Un impianto geotermico ad alta entalpia, infatti, può produrre elettricità, riscaldamento, raffreddamento e grandi quantità di litio. Questo perché l'acqua dissolve i minerali e con il tempo si arricchisce di litio. La brina geotermica può contenere dai 200 ai 500 mg/l di litio, un quantitativo decisamente elevato e adatto all'estrazione del metallo.
Solitamente gli impianti geotermici prelevano la brina geotermica dal sottosuolo mediante appositi pozzi muniti di pompe, usandola per produrre energia elettrica prima di reimmetterla nuovamente nel sottosuolo. Mediante moderne tecnologie è possibile estrarre il litio dalla brina geotermica impiegando una parte del calore dell'acqua per alimentare i processi di estrazione. Si stima che in futuro il 90% delle batterie andrà ad equipaggiare veicoli a trazione elettrica. E quindi in questo modo l'Europa potrebbe affrancarsi dalla sua dipendenza critica di questo metallo dalla Cina e dal Sud America.
Concludendo. L'Italia giocherà un ruolo determinante perché è ricca di litio geotermico. Una serie di studi ha dimostrato che tutto l'arco vulcanico tirreno che comprende Toscana, Lazio e Campania ha enormi potenzialità per quanto riguarda la concentrazione di litio geotermico. Difficilmente basterà a coprire il fabbisogno del Paese per produrre accumulatori al litio, ma ci renderà molto meno dipendenti dall'Estero.
Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.