Le centrali geotermiche |
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La prima centrale geotermica al mondo venne costruita nel 1911 in Italia a Larderello, in Toscana. Ancora oggi produce il 10% dell'energia geotermica mondiale, confermandosi un polo di rilievo globale in questa tecnologia. Purtroppo però a questo non si è dato seguito. In una centrale geotermica si sfrutta il calore delle profondità terresti per produrre energia elettrica in maniera rinnovabile e pulita. In alcune zone ci sono delle "anomalie geotermiche" in cui la temperatura è compresa fra i 250° e i 400° C ad una profondità compresa tra i 2000 e i 4000 metri. Quando le acque sotterranee vengono a contatto con questi strati rocciosi si forma vapore acque ad elevata temperatura e pressione, che risalirà attraverso fenditure e fratture negli strati rocciosi sovrastanti. Vediamo insieme come funziona una centrale geotermica e perché questo tipo di impianti sono necessari per la transizione energetica. Vediamo gli impianti a "vapore dominante", quelli ad "acqua dominante" e quelli a "ciclo binario". Scavando pozzi geotermici di estrazione è possibile intercettare dei flussi di vapore, e inviarli in una turbina per farla girare e produrre energia elettrica tramite un alternatore. Ci sono poi gli impianti ad "acqua dominante", dove le elevatissime pressioni nel serbatoio geotermico riescono a mantenere l'acqua allo stato liquido nonostante le temperature elevate (150° - 170°C). Concludendo. Un indiscusso vantaggio delle centrali geotermiche è che sono una fonte di energia programmabile. A differenza di altre fonti rinnovabili, infatti, la loro produzione è continua e non necessita di sistemi di accumulo. Anche le dimensioni sono più contenute rispetto ad un parco solare o eolico; e inoltre gli impatti ambientali sono ridotti. E' probabile che in futuro diverranno molto comuni.
Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.
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Ultimo aggiornamento Martedì 11 Luglio 2023 10:10 |